18 febbraio 2009

14 febbraio 2009

Epifania/Apocalisse


Walter Veltroni si rende improvvisamente conto della situazione del PD.

12 febbraio 2009

10 febbraio 2009

fifty fifty

Gli elettori del PD sono divisi sulla proposta di legge per il testamento biologico.


Uno è a favore, l’altro contro.

09 febbraio 2009

Il problema dell'Italia è che a scuola non si studiano più i classici, cazzo.

Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in
cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle,
infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto
deluderle, con sicurezza d’impunità. E quindi, o questo infrangi-legge
sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o
tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che
basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide;
ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.”

— Vittorio Alfieri, Della Tirannide, Libro 1, Cap 2.




08 febbraio 2009



"VUOI PURE QUESTE? BETTINO VUOI PURE QUESTE?"

Ve lo ricordate, vero? Sono passati poco più di quindici anni.

Quanti di noi vedevano, in quelle monetine tirate, in quelle millelire sventolate, in quella fuga dall'hotel Raphael degna di un brigante, la speranza di un'Italia migliore?

Sognavamo, vedendo Craxi filarsela ad Hammamet travolto dall'ignominia collettiva, un Paese più pulito, più etico, più normale.

Poi, un pezzetto alla volta, sono cominciati a sbucare quei cartelloni, dapprima criptici, poi sempre più chiari. Dicevano "Forza Italia". Non si trattava di calcio. A meno che non si interpreti come calcio la famigerata "discesa in campo" del Nuovo Duce.

E il sogno non ci mise molto a diventare incubo.

E quest'incubo, che a fasi alterne ci toglie il sonno da quindici anni, ora è ad un passo dal diventare permanente. Senza un'alba che ce ne tiri fuori. Il sonno eterno della Repubblica. La notte senza risveglio della democrazia italiana.

Cos'è successo, in questi quindici anni, all'Italia, agli italiani? Cosa impedisce che le strade, le piazze, trabocchino di cittadini indignati, incazzati, indisponibili ad accettare un solo giorno in più, una sola parola in più di quest'uomo laido ed infame che brama, ormai apertamente, il potere assoluto sul Paese?

Che cazzo di popolo siamo diventati?

Domani, lunedì 9, alle ore 18 davanti al Senato. Ci sarà l'Associazione Luca Coscioni, ci saranno altri movimenti, ci saranno Verdi, Radicali e credo qualche altro partito o corrente a sinistra del pavido PD. Poco importa se questi soggetti politici vi rappresentano più o meno. Davanti al Senato ci sarà e ci dovrà essere l'Italia che resiste, che rifiuta, che non ne può più e che vuole gridarlo forte finché siamo ancora in tempo.

Ditelo a tutti. Chiamate i compagni, gli amici, i fratelli, chiunque ancora non sia caduto vittima del lavaggio cerebrale compiuto dai media di questa Nana Repubblica.

Fuori le palle. Fuori le palle ADESSO, perché domani potrebbero già avercele tagliate. Fuori le palle, senza paura, con la testa alta del giusto e la voce alta dell'indignato.

Come nel '93 con Craxi.

Come nel '44 coi nazifascisti.

Portate le monetine. La democrazia li vale, un po' di spiccioli.

07 febbraio 2009

"ALDO DICE VENTISEI PER UNO
ripeto:
ALDO DICE VENTISEI PER UNO."

[wuming7 nei commenti di Spinoza]

06 febbraio 2009

Il quadro della situazione


La metamorfosi del regime

autore per nulla ignoto

lacrime su photoshop, 2009.

03 febbraio 2009

Ministro Sacconi, dice Dio che le vorrebbe parlare

Caro Ministro Sacconi,

Buonasera, sono Dio.

Normalmente ho di meglio da fare che preoccuparmi delle scaramucce di esseri insignificanti che infestano pianeti insignificanti come voi umani; gran parte del mio tempo, per dire, devo passarlo a cercare faticosamente di convincermi che esisto (operazione che invece pare risulti banalissima per voi). Men che meno, poi, mi spreco a guardare cosa combinate nella sua penisola: dopo due minuti mi viene da vomitare e poi la Madonna mi fa un cazziatone perché tocca sempre a lei pulire.

Nondimeno, negli ultimi tempi non ho potuto fare a meno di sentire che Lei e numerosi altri abitanti della Sua penisola - principalmente, mi par di capire, persone che sono nella sua squadra in una qualche specie di gioco di ruolo del quale mi sfugge interamente il significato - avete ripetutamente, persino più del (già fastidioso) solito, chiamato in causa il sottoscritto nell’ambito di una diatriba che definite, abbastanza letteralmente, “di vita o di morte”.

Dato che fate un baccano indecoroso che si sente fin quassù e che vorrei poter tornare a dormire in pace senza bisogno di tappi per le orecchie e diazepam, in via del tutto eccezionale mi rivolgo quindi a Lei presentandole la soluzione definitiva ed ottimale per il problema che tanto La perturba.

Facciamo così: io mi offro di resuscitare la signorina Englaro (resuscitare, sì, perché mica sarà così idiota da pensare che la signorina sia viva, vero?), istantaneamente, con effetto immediato, nel pieno delle sue funzioni e con corredo di cieli che si squarciano, luci miracolose e cori angelici in background.

In cambio, perché devo pur sempre mantenere in equilibrio l’entropia di tutto ‘sto ambaradan di universi e pianeti e forme di vita più o meno intelligenti, ho una sola insignificante condizione.

Morirà Lei, signor Ministro.

E la prego di notare, a scanso di equivoci e reclami a posteriori, che non ho assolutamente detto “Verrò a prendermi Lei”. Non scherziamo: a ciascuno il suo.

Certo che la mia soluzione La soddisferà pienamente, Le porgo i miei più cordiali saluti, e resto in attesa di una Sua conferma ed accettazione dei termini.

A mai più risentirLa,

Dio